mercoledì 7 settembre 2016

Amatrice: (3). I crolli

Esiste una sola causa capace di spiegare tutti i crolli che hanno causato morte e distruzione?

No.

Però le semplificazioni sono seducenti. Quali possono essere le cause atte a spiegare i crolli?

Numerose.

Chi può essere responsabile?

Talvolta, nessuno. Altre volte costruttori o professionisti incaricati, o lo Stato (che disinforma), o gli stessi proprietari.

E' possibile balzare a conclusioni specifiche su Amatrice, Accumuli e Pescara del Tronto?

No.

E' possibile tuttavia dire che esistono alcuni problemi ricorrenti, e tentare di enumerarli?

Sì.

Crolli.

Crolli di cosa? E perché?

Case fatiscenti. Ma ben ridipinte. Appaiono gradevoli e solide. Ma sono pronte a crollare. Sono così come sono state fatte. Nessuno le ha mai seriamente consolidate o mantenute. La malta non esiste più. Stanno su sinché non arriva una forza orizzontale apprezzabile e sufficientemente ripetuta.

Le stesse, e in più modificate con buchi, porte, finestre, solai pesanti. Bombe.

Case fatiscenti, ridipinte o non ridipinte. Modificate da interventi incongrui e sbagliati. Magari con il calcestruzzo armato. Che ne ha accelerato la fine o che invece non è stato sufficiente a salvarle, quando posto in opera correttamente (circostanza non certo sempre verificata).

Case non fatiscenti in muratura. Buone case con buona resistenza. Ma crollate.

Case non fatiscenti in muratura. Ma modificate malamente. E crollate per questo.

Case in calcestruzzo armato fatte quando il calcestruzzo era ancora poco studiato, con materiali e fattura insufficiente (ferri lisci, ciottoloni, mancati ancoraggi, ecc.).

Case in calcestruzzo armato fatte quando invece del calcestruzzo armato si sapeva praticamente tutto. Ma fatte o da professionisti incompetenti o da imprese truffaldine o da maestranze inconsapevoli di quello che stavano facendo. O semplicemente sbagliate. Per ignoranza (assai diffusa). O per presunzione (sono tutti esperti). O per errore. Anche questo può capitare.

E ancora e ancora. La enumerazione è virtualmente infinita.

Sarebbe utile avere le statistiche e poter dare le diverse frequenze. Ma queste statistiche non ci sono. Si può quindi dire che questi tipi di crolli sono tutti possibili. Tutti quanti. Certo, alcuni di questi appaiono più verosimili in un dato luogo. Ed alcuni implicano delle responsabilità professionali, mentre altri no.

Si può dire che i professionisti incaricati sono sempre perfetti? Io francamente non credo. Se penso a tutte le volte che mi chiedono di controllare e non trovo praticamente mai le cose fatte a dovere. Questo vuol dire, sic et simpliciter che la colpa è degli ingegneri, architetti, geometri, ecc., sempre? Non si può certo dire. Ma è innegabile che si sia anche un problema di competenze, dato che tutti mettono le mani sulle costruzioni. Così come è innegabile che ci sia da parte di tutti un problema di sotto valutazione del rischio (e anche lo Stato non è qui innocente).

Si può dire che gli abitanti sono sempre e solo vittime? Io non credo. Spesso le vittime hanno fatto cose che non dovevano fare. Magari fidando che non succedesse nulla. Sono talvolta vittime della loro stessa ignoranza, o, magari, della loro povertà. E questo si deve dire anche se è molto doloroso dirlo.

Si può dire che lo Stato è innocente, perché ci sono le norme anti sismiche? Io francamente non credo. Lo Stato ha per lo meno uno sguardo strabico. Da un lato fa il farmacista, dall'altro non distingue l'etto dalla tonnellata. Ma questo nel prossimo post: le normative.


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